Cavaliere a Corte: come Ferrara ti conquista tra storia e cappellacci

I weekend lunghi sono spesso l’occasione perfetta per una gita improvvisata, di quelle decise all’ultimo momento. Tutto parte dalla classica domanda: “Visto che domani è un giorno festivo, dove potremmo andare?”
In queste occasioni, la mia lista di mete da scoprire si rivela preziosa: un elenco sempre aggiornato di città e borghi perfetti per trovare l’ispirazione giusta al momento giusto.

Quest’anno il 2 giugno cade di lunedì, offrendo l’occasione perfetta per un lungo weekend primaverile. Le previsioni sono ottime e molti ne approfittano per una breve fuga. Noi, per evitare il traffico del rientro serale, scegliamo una destinazione facilmente raggiungibile in treno e ideale per una visita in giornata.

La scelta ricade su Ferrara: città d’arte elegante e accogliente, dove bastano poche ore per lasciarsi conquistare da scorci medievali, atmosfere rilassate e, naturalmente, ottimo cibo. Perfetta per chi cerca una pausa tra cultura e gusto, senza allontanarsi troppo.

Esplorando la città tra le vie del centro storico e i profumi della buona tavola

Scesi dal treno, in circa venti minuti a piedi, raggiungiamo il centro storico della città.

Inizia così la nostra esplorazione tra una passeggiata per le vie, un giretto all’interno di qualche negozio e la visita al maestoso Castello Estense, uno dei simboli più iconici di Ferrara.

L’ora di pranzo si avvicina e la fame comincia a farsi sentire. Scatta così la domanda di rito durante ogni gita fuori porta: “Dove mangiamo oggi?”

Durante il tragitto in treno avevamo fatto qualche ricerca online su dove mangiare a Ferrara e sui piatti tipici della cucina ferrarese.

Un nome su tutti ci incuriosisce: i cappellacci di zucca, vera specialità locale che non può mancare sulla nostra tavola.

Costeggiando la Torre della Vittoria del Palazzo Ducale di Ferrara, svoltiamo in via Cortevecchia e ci imbattiamo in un ristorante dal nome evocativo: Cavaliere a Corte.

Un’occhiata veloce su Google conferma le ottime recensioni: cucina tradizionale, atmosfera intima e piatti ben recensiti. Esattamente quello che stavamo cercando!

Consultando il menù esposto all’esterno, troviamo subito diverse versioni dei tanto desiderati cappellacci ferraresi: scelta fatta!

Nonostante la giornata festiva e sebbene il centro sia animato dalla presenza di molti visitatori, siamo fortunati: si libera un tavolo per due proprio vicino alla vetrata d’ingresso. Un angolino luminoso, rinfrescato da una piacevole brezza primaverile: perfetto per ricaricarci dopo la passeggiata in città.

Il locale è raccolto ma accogliente, arredato con cura e gusto. I colori caldi delle pareti e l’attenzione ai dettagli creano un ambiente piacevole e rilassante.

Oltre alla saletta d’ingresso, è presente una sala più grande e un giardino interno, affacciato su Piazza del Municipio e sullo scenografico Scalone d’Onore del Palazzo Municipale

Siamo proprio nel cuore di Ferrara, pronti ad assaporare le specialità più autentiche di questa città Patrimonio Unesco!

Prima ancora di scegliere dal menù, ci viene servito un delizioso antipasto di benvenuto: una focaccia calda, farcita con formaggio e pomodoro. Il profumo è irresistibile e, vista la nostra fame dopo aver salito i 120 gradini della Torre dei Leoni, in un attimo non ne resta nemmeno una briciola!

Assaggi di cucina ferrarese: 4 portate a scelta per un viaggio tra i sapori

Nel frattempo iniziamo a sfogliare il menù con curiosità. Le varianti di cappellacci ferraresi scorrono sotto i nostri occhi e la mente inizia a produrre immagini di piatti profumati e fumanti.

Oltre ai cappellacci, il menù propone altri piatti tipici della cucina ferrarese, dai sapori autentici e legati alla tradizione locale. La scelta è ampia… serve assolutamente un consiglio esperto.

“È la nostra prima volta a Ferrara e vorremmo assaggiare le vostre specialità!” chiedo alla cameriera, che inizia a descrivere con entusiasmo e precisione i piatti da non perdere.

Il ristorante conosce bene l’indecisione che colpisce chi visita Ferrara per la prima volta. Per questo, accanto alle portate singole, viene proposta una formula ideale per i più curiosi (o indecisi): la scelta di due, tre o quattro assaggi.

Neanche a dirlo, optiamo per i quattro assaggi. Una vera e propria immersione nella tradizione ferrarese, perfetta per chi desidera scoprire il meglio della cucina locale in un’unica esperienza.

Primo e secondo assaggio: i famosi Cappellacci di zucca al ragù e il Pasticcio con crosta dolce

Arriva la prima portata: i classici Cappellacci di zucca al ragù ferrarese. Mentre scrivo, mi sembra quasi di sentire ancora il loro profumo invitante! La dolcezza delicata della zucca si sposa perfettamente con l’intensità del ragù, regalando ad ogni forchettata una consistenza morbida e un gusto indimenticabile. Un inizio davvero perfetto per la nostra esperienza gastronomica a Ferrara!

Pronti ad indovinare il nostro secondo assaggio?

Guardando la foto potreste infatti chiedervi se sia un primo oppure un dessert…

Spoiler: entrambi, in un’unica portata!

Sto parlando del tipico Pasticcio di maccheroni con crosta dolce: un timballo di maccheroncini, besciamella, formaggio e ragù, racchiusa da una crosta di pasta frolla dolce. Un piatto unico nel suo genere, che unisce sapori dolci e salati.

Per una golosa come me di gusti dolci, questa specialità è stata una vera scoperta e una piacevole sorpresa!

Nonostante la fame sia ormai quasi saziata, abbandonare la degustazione a metà strada non è proprio un’opzione.

Mentre aspettiamo la seconda parte delle nostre portate, mi lascio trasportare dall’atmosfera del locale.
La sala, pur essendo raccolta, è luminosa e ariosa, con spazi ben distribuiti tra i tavoli, dove si gustano piatti tradizionali e si intrecciano conversazioni leggere e piacevoli.

Una tavolata di amici sorride e chiacchiera serenamente, creando un clima di allegria e spensieratezza, tipica della stagione estiva ormai alle porte.

Terzo e quarto assaggio: Maltagliati con fonduta gialloblu e Cappellacci dolci

Mentre anche noi ci gustiamo la spontaneità di questa giornata improvvisata, che continua a sorprenderci con gioie inaspettate, arriva il nostro terzo primo piatto: Maltagliati con fonduta gialloblu, salsiccia e pinoli.

La morbidezza della pasta fatta in casa, unita al sapore avvolgente della fonduta, si armonizza perfettamente con la croccantezza dei pinoli e il gusto deciso dei bocconcini di salsiccia. Un equilibrio di sapori che conquista al primo assaggio.

Non appena esclamiamo “Buonissimi anche questi!”, arriva l’ultimo piatto della nostra degustazione: i Cappellacci di zucca con purea di mele, cannella e mandorle.

Per me, i protagonisti assoluti di questa esperienza gastronomica!
La dolcezza vellutata della purea di mele, arricchita da una delicata spolverata di cannella e dal piacevole croccante delle mandorle in lamelle, crea un connubio di sapori unico, che fa sicuramente pensare a una ricetta più adatta alla stagione autunnale, ma credetemi, se non fossi stata già sazia, di questo piatto avrei fatto volentieri il bis!

“Un ottimo motivo per tornare a Ferrara!” mi ripeto, mentre concludiamo questa sorprendente esperienza culinaria nel cuore della città.

Il dolce finale: la Tenerina, il re dei dessert ferraresi

Un pranzo così ricco e festoso non può certo concludersi senza un dolce tipico.
Con tempismo perfetto, la cameriera si avvicina pronta a chiederci: “Ragazzi, volete assaggiare i nostri dolci? Abbiamo tante proposte, molte delle quali al cioccolato!”

Ecco, questa è la frase perfetta per farmi cedere alla tentazione. Sebbene infatti il pranzo sia già stato abbondantemente gratificante, non posso non ordinare il dolce simbolo di Ferrara: la Tenerina.

La Tenerina è una torta al cioccolato fondente dal cuore morbido, racchiuso in una crosticina croccante e sottile.
La sua consistenza cremosa regala un sapore intenso e appagante, capace di soddisfare ogni goloso.

Un finale perfetto per un pranzo che ha celebrato alla grande la tradizione culinaria ferrarese, lasciandoci con il desiderio di tornare presto a scoprire altre specialità.

Salutiamo la città Estense con un arrivederci

Concludiamo il nostro pranzo con una frase ormai scontata, ma sempre vera e condivisa da tutti gli amanti del viaggio e del buon cibo: “Quanto è bella l’Italia! Tra città affascinanti, paesaggi incantevoli e una tradizione culinaria ricca di sapori autentici.”

Ci rivedremo presto, cara Ferrara! Torneremo in autunno per assaporare i tuoi Cappelletti in brodo e continuare a scoprire tutte le delizie di questo ricco menù tradizionale.

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Leggo, scrivo e organizzo. Ho una lista per tutto: dalle attività che mi entusiasmano, ai posti da vedere, alle cose da mettere in valigia. Viaggiare mi appassiona perché sazia il mio desiderio di conoscere e imparare: mi avvicina a culture diverse, permettendomi di assaggiare il gusto autentico dei piatti tipici del posto. Non riesco a resistere a un cappuccino schiumoso e alle torte, in particolare quelle di Vienna.