Boho: un angolo bohémien a Padova fatto di «raffinatezza semplice»

Mercoledì 6 aprile noi di Assaporami siamo andati in trasferta a Padova per lavorare al nuovo progetto Storie d’impresa. Quando è arrivato il momento della pausa pranzo siamo andati in cerca di un locale con una proposta di menù diversa dal solito, un po’ stuzzicante, e con un’atmosfera che potesse regalarci una vera pausa di completo relax.

Così abbiamo scoperto Boho, ristorante in Vicolo Pontecorvo 1, a Padova. Un vero gioiello all’interno di uno storico mulino del XV secolo e con un giardino accanto al parco Treves. Una perla unica nel centro di Padova, dove il canale di Santa Rita e quello di Alicorno si fondono nel canale di San Massimo.

Boho, tra Johannesburg ed epoca vittoriana

Quando entri da Boho ti dimentichi di essere a Padova e in città. La sala è curata in ogni minimo dettaglio. L’atmosfera e gli arredi rievocano uno stile vittoriano che ti fa fare un viaggio nel tempo. I titolari, Daniele e Christian Carta, hanno tratto l’ispirazione da Johannesburg, la città del Sudafrica dove hanno vissuto a lungo.

«L’amore per la storia di Johannesburg, il cuore vittoriano, le miniere e le vecchie ville dei Randlords, è stato il punto d’ispirazione di partenza per questa nuova meravigliosa avventura» (dal sito del locale bohopadova.it).

Il giardino poi, con le sue palme centenarie, regala un’atmosfera intima e romantica, per aperitivi, pranzi e cene da ricordare. Ma Boho a Padova sorprende anche per la proposta della cucina.

Boho: un menù di «raffinatezza semplice»

È così che i titolari definiscono il loro menù: raffinatezza semplice. E non ci potrebbe essere espressione più azzeccata. La proposta, dagli antipasti al dessert, rimane fedele allo stile bohémien e vittoriano.

Infatti i nomi dei piatti riprendono elementi di queste epoche, come l’antipasto Victoria & Albert (cappesante e chips di guanciale, con caviale rosso e zest di lime, su corallo di nero di seppia).

Si può scegliere dal menù alla carta oppure optare per un percorso di degustazione. È inoltre presente anche un’interessante proposta di poke, per un pasto più leggero senza rinunciare al gusto e allo stile di Boho.

Noi abbiamo mangiato la CarBOHOnara, una rivisitazione della classica carbonara con l’aggiunta di una sfumatura all’assenzio, e un Oscar Wilde, gnocchi di castagna con colatura di provola, tartufo nero e croccante di Parma. Entrambi deliziosi: sapori e consistenze ben bilanciati, con accostamenti nuovi e stuzzicanti.

Non ci siamo fatti mancare il dolce: White Delight e Down The Rabbit Hole. Il primo è un fresco semifreddo al cioccolato bianco con purea di cacomela e lime, terra di cacao e gel di melograno. Il secondo è una sbriciolata sbagliata, con meringa, crema pasticcera Boho, frolla e frutti di bosco.

Boho non sorprende solo per la ricerca della cucina, l’attenzione ai dettagli e l’innovazione, ma anche per un ottimo servizio, amichevole e professionale.

La nostra opinione

Boho a Padova si è rivelato un’ottima scelta per un pranzo gustoso e diverso dal solito, regalando una pausa pranzo di relax. Abbiamo scelto di mangiare in giardino ed è stato come ritrovarsi in un pic-nic, come quelli che facevano gli impressionisti nella Parigi bohémien.

Ristorante consigliatissimo a chi vuole provare qualcosa di diverso e immergersi in un’atmosfera che catapulta nell’epoca vittoriana.

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Scrivo, leggo e comunico. Appassionata di comunicazione e digital da sempre, mi guardo attorno a 360 gradi per imparare linguaggi nuovi da unire insieme per creare nuove strategie. Sono nata in Umbria, ho studiato in Trentino e ora vivo in Veneto. L’Italia intera è la mia casa di cui amo raccontare le eccellenze, non solo gastronomiche.