Oggi Assaporami vi racconta un’esperienza culinaria vissuta a pieno cuore (anzi, a pieno palato!) totalmente a km zero, dall’entrée al dolce, presso il ristorante la Žìria al Monaco Sport Hotel a Santo Stefano di Cadore (BL). Abbiamo scoperto il ristorante grazie a un cofanetto Smartbox chiamato Cene da sogno per due persone. Se volete scoprire se è stata veramente una cena da sogno, leggete l’articolo.
Il ristorante la Žìria: una rondine che ha fatto breccia nel nostro cuore
Il ristorante la Žìria sorge tra le verdi montagne della valle del Cadore presso il Monaco Sport Hotel. Il suo nome, Žìria, deriva dal dialetto ladino del Comelico e porta con sé il significato di rondine. I titolari, infatti, lo hanno scelto per un motivo preciso. I clienti ritornano alla Žìria come le rondini tornano ai loro nidi, simbolo di grazia, calore e generosità.
Il ristorante la Žìria è collocato al piano terra dell’hotel ed è suddiviso in 4 sale, ognuna con peculiarità differenti, sia per quanto riguarda lo stile, ma anche per la tipologia di occasione. Nella filosofia della Žìria il cliente e il contesto sono un binomio imprescindibile, motivo per cui il ristorante sceglie di adibire le 4 sale ognuna a momenti specifici di celebrazione.
Il benessere del cliente, quindi, è al centro della loro filosofia di ristorazione. Come avete potuto intuire, la Žìria sposa un chiaro concept in cui uno specifico tipo di cucina, accompagnata da un buon vino, esprime il meglio in base alla sala e all’occasione.
Interni sorprendenti (quanto la cucina)
Appena entrati, sulla sinistra si nota subito la prima sala Mathusalem che prende il nome da una tipologia di bottiglia dalla capacità di 6 litri. Infatti, è la più grande tra le 4 sale ed è perfetta per feste e cerimonie. Abbiamo proseguito dritti lungo il corridoio e abbiamo scoperte le atre 3 sale: Yquem, L’Apparita e Stua.
La Stua presenta al centro della sala il Larin, ossia un caminetto aperto dalle grandi dimensioni. La peculiarità di questa sala è l’atmosfera intima e calda che riesce a creare. Viene soprattutto utilizzata per cene romantiche a lume di candela. Appena l’abbiamo attraversata, la nostra mente si è subito persa a sognare una cena a lume di candela in uno di quei piccoli tavoli per due persone dalla mise en place raffinata.
L’Apparita invece prende il nome da un vino, il Merlot toscano, ed è ideale per eventi come cene o pranzi aziendali. Per ultima vi raccontiamo della sala in cui abbiamo cenato, Yquem. Deriva da uno dei più prestigiosi vini da dessert al mondo, ed è perfetta per passare una serata in compagnia. Yquem è una sala molto diversa rispetto le precedenti: ha uno stile più moderno e minimal, anche se il legno continua a essere il protagonista. Presenta dei tavoli rotondi in legno, illuminati da una luce calda che fa percepire al cliente un senso di ospitalità.
La nostra esperienza nella sala Yquem
Una volta accomodati al tavolo si è creata subito un’atmosfera molto intima e ospitale, grazie anche alla Signora Anna che ci ha messo a nostro agio raccontandoci la sala, il menù e infine l’hotel.
La nostra cena da sogno è iniziata con un’entrée semplice, che a volte è sottovalutata, ma in questo caso di grande qualità: un mini sandwich al pane nero con semi di sesamo, farcito con prosciutto cotto e formaggio.
Proseguiamo, anzi iniziamo, perché si sa che chi ben comincia, ben finisce! Per antipasto abbiamo scelto Foglia di Delizie del Comelico, un piatto composto da tacchinella, lonza, manzo e cervo affumicati direttamente in ristorante, accompagnati con del radicchio di montagna in agrodolce. L’ordine con cui gli affettati sono impiattati è quello da seguire per godere al meglio della degustazione. In particolare, ci hanno colpito il gusto della tacchinella e del cervo, affettati molto delicati e dolci, che, se pur con texture differenti al palato, assieme al radicchio croccante sono una combinazione perfetta.
Come primo piatto abbiamo scelto i Cazunziei la Zìria con una farcia di speck e patate, spadellati nel burro fuso di malga e conditi con una grattugiata di ricotta affumicata. I Casunziei assomigliano a dei ravioli a mezza luna e sono una preparazione è tipica della valle del Comelico. Mentre li assaggiavamo la nostra mente ha cercato di pensare a degli aggettivi per descrivere questo piatto e l’unico è stato: inebriante.
Come secondo piatto ci è stato portato un petto d’anatra c.b.t alle pesche e marmellata di albicocche e rosmarino, accompagnato con delle patate con buccia e verdure grigliate. Anche questo piatto si è rivelato una vera sorpresa per il palato. L’accostamento di sapori melati proposti assieme al gusto dell’anatra è stato davvero piacevole. La cottura e la morbidezza della carne erano davvero perfette. In poche parole, non avremmo mai voluto terminare questo piatto.
La nostra cena da sogno è terminata con un tiramisù, molto leggero e ben fatto, e un semifreddo al miele, realizzato con miele di montagna. Era la prima volta che assaggiavamo il semifreddo al miele e dobbiamo dire che l’utilizzo di un miele di gran qualità e km zero ha fatto la differenza. Il nostro palato ha percepito un dolce totalmente ricercato per i prodotti utilizzati e dal gusto unico. Infine, per non farci mancare nulla, abbiamo assaggiato anche un semifreddo al croccantino, realizzato con una preparazione simile a quella del semifreddo al miele, sempre di ottima qualità. Tuttavia, ci è sembrato più pesante rispetto a quello al miele. Si tratta pur sempre di una questione di gusti, del tutto soggettiva.
Una cena da sogno da rifare
Termina qui, a malincuore, la nostra cena da sogno, rivelatasi davvero un’esperienza culinaria alla scoperta di prodotti eccellenti e del territorio. Ogni prodotto presente nei piatti è stato valorizzato nel migliore dei modi e nonostante uno di noi avesse delle importanti allergie, siamo riusciti tutti a mangiare lo stesso menù senza apportare alcuna modifica.
Il ristorante la Žìria ha fatto breccia nel nostro cuore e non appena avremo l’occasione, torneremo ad assaporare i loro piatti con i prodotti della val Comelico.
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