Quando la carne di prima scelta si sposa con il vino di qualità: benvenuti ‘Al Moraro’

L’estate si fa da parte e i primi freddi cominciano ad impadronirsi delle giornate. I sapori autunnali invadono le nostre tavole e anche le papille gustative risentono del cambio di stagione.
Per noi assaporatori, il piacere più bello sta in una cena in compagnia, in un ambiente caloroso ed accogliente, coccolati da uno staff preparato a qualsiasi richiesta.

Oggi vi vogliamo raccontare dell’ultima serata che abbiamo assaporato giusto qualche giorno fa presso la Trattoria al Moraro di Vicenza.
L’esperienza culinaria che si può gustare presso questo ristorante, sito a pochi chilometri dal centro di Vicenza, appaga a 360° le esigenze dell’ospite, dal primo calice dell’aperitivo fino all’ultima forchettata del dolce.

Erica vi narrerà la storia dei suoi vini proprio come se fosse una favola, rendendo le spiegazioni professionali ma allo stesso tempo semplici e piacevoli. Indipendentemente dal vostro livello di conoscenza del settore, verrete stupiti e coinvolti dal suo modo di farvi entrare a contatto con il tannino che vi sta per servire nel calice.
Umberto, il marito di Erica, è il boss della carne del Moraro. Cresciuto in un ambiente che gli ha permesso fin da piccolo di conoscere e rapportarsi con la prima scelta di salumi, saprà proporre solo i migliori tagli adatti alle vostre preferenze.

Andiamo adesso a parlare del pezzo forte della serata: il menù!

Dopo una fresca bollicina di Pas Dosè di produzione biologica della cantina ‘Torre Degli Alberi’, la carrellata di entrèe ha avuto finalmente inizio.
Un delizioso tagliere di formaggi e salumi ha colorato la tavola di profumi e sapori. Grana stagionato 24 mesi, formaggio di capra dolce di Asiago, Pecorino di Forenza, pancetta nostrana, sopressa casereccia e crudo di Montagnana.

A seguire poi i baci di dama salati fatti con parmigiano, noci, farina e cotti al forno, adagiati su una crema di rapa rossa e accompagnati da un delicato fiocco di culatello.

Un altro sapore che non scorderemo facilmente è stato il flan con funghi misto bosco, con una mousse di ricotta di malga. Ad accompagnare questo piatto, non poteva mancare una sopressa DOP casereccia del convento di Barbarano.

Una deliziosa tartare di manzo irlandese tagliata a coltello, posata su delle fettine di avocado, ha concluso la carrellata degli antipasti.

Il piatto più buono? Impossibile scegliere.

Avanzando di portata, si procede anche con l’assaggio dei vini. Da una fresca bollicina ci trasferiamo ad un rosso rubino fermo.
Erica ci ha ammaliati raccontandoci la storia del Pinot Nero che ci ha accompagnati per il resto della cena: il Costa Nera dell’azienda Masari sita nella Valle dell’Agno. Un territorio vulcanico che trasmette il suo carattere anche nel sapore dei suoi vini.

Soltanto per il giovedì al Moraro c’è la speciale serata de lo ‘Gnoccolaro’: guarda caso, è stata la nostra giornata fortunata! Ebbene si, oltre a tutta la pasta fresca si possono gustare degli gnocchi preparati in casa, proprio come li faceva la nonna! Freschi e genuini, vengono accompagnati a dei sughi davvero speciali: pomodoro datterino e basilico, al ragù, con radicchio e ricotta di malga, con provola affumicata e al brasato.

Abbiamo toccato l’apice del piacere della cena con la degustazione delle carni.
In primis ci è stata servita una costata proveniente dal Nord America con una marezzatura che vai dai 4 ai 5: un sapore non particolarmente aggressivo che ricorda quello della Fiorentina. Durante la sua lunga e lenta cottura, il fuoco va ad aggredire e sciogliere il grasso regalandole tutta la morbidezza che sta all’interno.

Dopo qualche minuto è arrivata una splendida (ma anche gustosa, ve lo possiamo assicurare) bistecca Tomahawk servita su una piastra rovente, lasciando tutta la tavolata a bocca aperta.

Ultimo ma non per importanza, un delicato filetto così tenero che avremmo potuto tagliarlo con un grissino.

Dulcis in fundo, un goloso salame al cioccolato fatto in casa accompagnato da un Passito Malvasia ‘Capofaro’ del 2018, della cantina Tasca d’Almerita.

Con lo stomaco pieno e felici come una Pasqua, ci siamo alzati da tavola non vedendo l’ora di fare un delizioso passaparola tra i nostri amici.

Erica ci ha lasciati con una frase che vi vogliamo condividere:

ogni sensazione che apprendi è legata ad un ricordo, perché con i ricordi si apprende: solo così si capisce davvero un vino.


Se amate i piccoli piaceri, la cucina tradizionale italiana, la carne di qualità, il buon vino, gli ambienti rustici e un’accoglienza che vi faccia sentire come se foste a Casa, allora il Moraro è il posto che fa per voi!

Foto: Lucilla Dal Pozzo

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Tanto solare quanto lunatica, estroversa, testarda e ambiziosa: ciao, sono Valeria! Una valigia da trainare e uno zaino in spalla da portare. Una macchinetta fotografica al collo e un ricordo da imprimere. Una birra al tramonto e una passeggiata in spiaggia all'alba. Un bicchiere di spritz in compagnia e un ottimo calice di vino da sorseggiare. Una pizza napoletana con la bufala e una succulenta tagliata al sangue. Poi mettiamoci anche un tiramisù in fondo, e si vola. Ho detto tutto? Sentite anche voi il sapore della felicità?