Un pranzo al lago con vista, gusto e convivialità

Prendi una domenica di marzo, un compleanno da festeggiare, il desiderio di trascorrere un pranzo in famiglia, provando un locale nuovo, ma non troppo distante da casa.

La domanda che ci poniamo è: “Carne o pesce?”

La risposta è unanime: “Pesce!”

Ci viene consigliata quasi per caso, la Locanda Trentin ad Arcugnano, un ristorante che si rivelerà una vera scoperta.

L’atmosfera del locale ai piedi dei Colli Berici

Parcheggiamo l’auto nei pressi del Lago di Fimon e raggiungiamo agevolmente a piedi l’ingresso del locale che si trova al piano superiore rispetto al bar.

L’atmosfera ci conquista fin da subito: un ambiente raccolto e luminoso, arricchito da colori chiari che riflettono la luce naturale, grazie alle ampie vetrate che offrono una vista molto piacevole.

Ci accompagnano al nostro tavolo, un angolo riservato vicino alle finestre, da cui si scorge il lago e l’andamento morbido dei Colli Berici. Un albero di mimosa in fiore, subito al di là del vetro, aggiunge un tocco di colore alla scena, mentre il sole, timidamente presente, accende la giornata con un’atmosfera tranquilla e serena.

La vista sulla natura circostante crea il perfetto sottofondo per il nostro pranzo domenicale in famiglia, un momento di relax e convivialità, che evoca la piacevole sensazione di una villeggiatura al lago.

Il momento della scelta tra proposte alla carta e fuori menù

Ci accomodiamo e, immersi nei menù, ci lasciamo guidare dalla vasta scelta di piatti a base di pesce. Tra le proposte anche alcuni fuori menù, che l’esperta di sala ci descrive con passione e dettaglio. La scelta è difficile, così iniziamo a chiederci l’un l’altro “Tu cosa prendi?”

Qualcuno non ha dubbi: la polentina con schie descritta a voce gli è rimasta impressa: “É buonissima: i crostacei sono dolci e si mangia tutto!” la precisazione fornita promette bene!

Nel frattempo, nei nostri calici viene versato un Montunal, vino bianco fermo dalle note floreali e fruttate, che prepara i palati a ciò che sta per arrivare.

I piatti principali: ricercatezza ed equilibrio dei sapori

Le chiacchiere e le risate cominciano a fluire, e, a sorpresa, un entrée offerto dalla casa dà il via alle danze. Arrivano poi le prime portate: chi ha scelto un antipasto, chi un primo piatto. Non possiamo fare a meno di assaggiare tutto e così, oltre alla polentina con schie, degustiamo piovra scottata su crema di ceci e rapatura di ricotta affumicata, spaghetti al nero di seppia con rana pescatrice, crema dolce di broccolo romano e granella di pistacchio e fettuccine fatte in casa con porcini e code di gamberoni.

L’aspetto invitante e il profumo avvolgente dei piatti ci catturano a tal punto che dimentichiamo di scattare foto!

Ogni boccone è una conferma: i sorrisi soddisfatti dei commensali si allargano, e l’esclamazione che si ripete più spesso è: “È buono anche questo!”

Arrivano i secondi: tagliata di tonno in crosta di nocciole, servita con purè e radicchio tardivo per qualcuno, mentre in grandi piatti da portata vengono presentati al tavolo orata al forno per due persone e rombo al forno per altre due, accompagnati da olive, pomodorini, patate e verdure cotte. Ogni piatto viene servito con cura e, nonostante il pesce fosse già stato privato della lisca, il personale si offre di sfilettarlo e porzionarlo davanti ai nostri occhi, un gesto di attenzione che completa l’esperienza.

I secondi piatti non deludono le aspettative e il pranzo continua tra assaggi e nuovi apprezzamenti.

Il dolce finale: un’esplosione di gusto

Come ogni pranzo che si rispetti, il dessert è il gran finale. Tra le opzioni del menù e le proposte fuori carta, scegliamo un crumble con gocce di cioccolato e lamponi, parfait alla liquirizia con scaglie di cioccolato e caramello e cannoli alla crema con salsa al caramello.

Proprio quando ci prepariamo ad assaporare l’ultimo dolce, con sorpresa della festeggiata (sì, sono io!), arriva il dolce scelto, accompagnato da una candelina accesa e la scritta “Buon compleanno!”. Dopo aver espresso un desiderio e soffiato la candelina, assaggiamo i vari dolci e, seguendo il consiglio della cameriera, assaporiamo per ultimo il semifreddo alla liquirizia, un’esperienza di gusto inconfondibile e avvolgente.

Un caffè che sorprende

Un ultimo consiglio: provate il caffè macchiato caldo, servito con una schiuma ricca e cremosa che vi sorprenderà.

Un’esperienza che si fa ricordare

In conclusione, la buona impressione iniziale è stata riconfermata da ogni singola portata, soddisfando pienamente le nostre aspettative: piatti preparati con maestria, dal profumo invitante e dall’aspetto gustoso, accompagnati da un servizio attento e cordiale.

La cura del cliente è evidente in ogni gesto e crea un’atmosfera di convivialità che ha reso la nostra esperienza al ristorante davvero piacevole sotto ogni punto di vista.

Siamo certi che torneremo ancora a gustare questa meravigliosa esperienza.

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Leggo, scrivo e organizzo. Ho una lista per tutto: dalle attività che mi entusiasmano, ai posti da vedere, alle cose da mettere in valigia. Viaggiare mi appassiona perché sazia il mio desiderio di conoscere e imparare: mi avvicina a culture diverse, permettendomi di assaggiare il gusto autentico dei piatti tipici del posto. Non riesco a resistere a un cappuccino schiumoso e alle torte, in particolare quelle di Vienna.