Impresa Alimentare Domestica: cos’è e come funziona

Se fin da piccola/o sogni di aprire in una piccola realtà dedicata al mondo del cibo o della pasticceria, allora questo articolo fa per te!

Oggi vi presentiamo l’Impresa Alimentare Domestica, riassunta nell’acronimo IAD, una piccola azienda artigianale che chiunque può aprire all’interno delle proprie mura domestiche. Inoltre, vi racconteremo di Jennifer Cuppone (Tortamiacasa su Instagram), la 14esima IAD in Italia che da ormai 6 anni porta avanti un vero e proprio business nel mondo della pasticceria e che da due anni ha trasformato la sua produzione in 100% vegetale.

Che cos’è l’Impresa Alimentare Domestica?

La IAD è un’impresa alimentare domestica, una piccola azienda sotto forma di laboratorio di produzione artigianale la cui sede è però la propria cucina familiare. In alcune regioni italiane la potete trovare sotto la denominazione di homefood.  La IAD si differenzia dall’ home restaurant, in quanto vieta la somministrazione di alimenti, la vendita di bevande e sushi e, infine, vieta il possesso di una vetrina per la vendita. Inoltre, si differenzia dalle pasticcerie e dai laboratori per i bassi costi di apertura e i numerosi vantaggi che vi spiegheremo nell’articolo.

La natura giuridica dell’Impresa Alimentare Domestica consente di avere dei dipendenti e/o soci e produrre numerosi prodotti da vendere a privati e aziende, come dolci, buffet salati, lievitati, prodotti confezionati e tanto altro. La produzione viene regolamentata dal manuale Haccp nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Gli ingredienti fondamentali dell’Impresa Domestica Alimentare

Quali sono i quattro ingredienti essenziali per aprire una IAD? Ve li sveliamo subito!

Partita Iva, planimetria redatta dal geometra o architetto, scia (segnalazione inizio attività) e l’attestato Haccp. Servirà poi una sede che sarà casa tua, a cui dovrai aggiungere qualche spesa di gestione ed eventualmente l’acquisto di qualche arredo se necessario. Chiunque può aprire una IAD, eccetto i dipendenti pubblici e qualche caso eccezionale poiché non è necessario aver frequentato scuole professionali di pasticceria. 

La IAD può essere più vantaggiosa dal punto di vista economico, in quanto è possibile aprirla investendo un capitale più piccolo. Oltretutto è vantaggiosa anche dal punto di vista logistico perché avere la propria produzione in casa rispetto ad averla in pasticceria o in laboratorio, riduce il tempo utilizzato per il tragitto casa-lavoro e permette una migliore conciliazione dei tempi di lavoro e vita privata, portando maggior benessere alla persona.

Impresa Domestica Alimentare: a che punto è la legislazione?

Se probabilmente non conoscevi l’esistenza di IAD, è forse perché in Italia al momento non esiste una normativa nazionale. L’impresa alimentare domestica fa infatti riferimento al regolamento europeo 852/04, allegato 2, Capitolo III. In questi anni l’associazione IAD si sta impegnando per ricevere un riconoscimento normativo nazionale e soltanto alcune regioni hanno emesso le proprie linee guida. Pensate che ad oggi ci sono 200 IAD in Italia: un bellissimo traguardo

L‘associazione IAD Italia

IAD Italia è un’associazione fondata nel 2017 da sei donne, le prima in Italia ad aver aperto un’Impresa Domestica Alimentare. Hanno unito le forze per superare le molte difficoltà, soprattutto normative, e realizzare il loro sogno.

L’associazione è un importante punto di riferimento poiché si impegna ad aiutare e sostenere le aperture delle nuove IAD, accompagnandole così nella loro crescita professionale, indirizzandole verso un team di professionisti che le supporteranno.

Per maggiori dettagli riguardanti la IAD (costi, regole per l’apertura, servizi) puoi consultare il sito dell’associazione.

Ultimi ingredienti per aprire una IAD… tanta creatività e voglia di realizzare dei prodotti artigianalmente unici!

Vi raccontiamo la IAD di Tortamiacasa (Jennifer Cuppone)

Jennifer Cuppone ha deciso di raccontarci come ha iniziato il suo business e quali soddisfazioni questa attività le sta dando, ma per farlo fa un passo nel passato tornando a 6 anni fa. Jennifer ci racconta che “in mezzo a forno e fornelli ci sono nata, perché i miei genitori hanno gestito ristoranti per tanti anni e i dolci sono da sempre uno dei nostri argomenti preferiti”.

Crescendo, oltre a questa passione, inizia ad avvicinarsi al mondo della grafica, facendolo diventare il suo lavoro per ben 10 anni, alimentando così la sua attenzione per forme, colori e composizione. Con il trascorrere del tempo Jennifer si rende conto che “l’ufficio non faceva per me, sono diventata mamma e per il mio bambino ho realizzato la mia prima torta di cake design, nel lontano 2013, scoprendo col tempo che forse poteva essere la strada giusta… Qualche anno dopo, un po’ per caso e un po’ per fortuna ho scoperto delle IAD, ovvero la possibilità di avere un piccolo laboratorio casalingo regolarmente registrato e certificato, un’impresa alimentare domestica per l’appunto”.

Infine Jennifer, ci conferma che “avere una IAD non è semplice, perché è un’attività che va gestita a 360 gradi”, ma unendo un “minimo spirito di intraprendenza e un po’ di dose imprenditorialità si riesce a lavorare bene”. Oltretutto la IAD può essere un “ottimo inizio per un’attività che può ingrandirsi”, in quanto se lo si desidera, è possibile anche “uscire dalla propria abitazione e aprire un laboratorio aperto al pubblico”.

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Foto Articolo: Tortamiacasa.com

Segno ariete: Testarda e indipendente. Sono una sociologa amante del food in continua evoluzione tra corsi online, università e tanto altro. Mi divido tra il mondo del cibo, degli eventi e della sociologia. Amo la creatività in tutte le sue forme. La monotonia mi stanca. Mi chiamano "brownie" fin da piccola. Realizzo creazioni dolci e salate con eleganza e semplicità. Tutto ciò che viene dalla mia cucina è cresciuto nel mio cuore. I miei valori: tradizione e innovazione uniti dall'eleganza e semplicità. Definirmi pasticciera è troppo, preferisco dire che ho un dono e una passione. Le mie mani non realizzano torte, ma creazioni, frutto della mia ispirazione e creatività. I miei occhi indossano le lenti da sociologa per guardare il mondo circostante.