POKÈ MANIA: il trend che da oltre oceano è arrivato a conquistare gli italiani

Il mito del delizioso sushi, tanto amato quanto desiderato da tutti i buongustai italiani, sembra che ormai si stia facendo da parte perdendo punti nei nostri gusti culinari. Dopo essere slittato in classifica tra i piatti preferiti del nostro paese, ha lasciato il posto ad un suo grande rivale, entrato in voga nelle nostre cucine in particolare negli ultimi anni.
Gli italiani sono sempre più alla ricerca di sapori sani e salutari, attenti alla provenienza e alla qualità degli ingredienti, ma pur sempre rispettando gli standard di appetibilità alla vista e gusto al palato.
È proprio così che ha inizio il trend delle ‘pokè mania’.

Le pokè in realtà nascono da un piatto tanto semplice quanto delizioso, unito dai concetti di ‘street food’ e ‘healthy food’. Stiamo parlando di un letto di riso e un mix di cereali su cui vengono aggiunti diversi ingredienti: pesce crudo marinato a cubetti, alghe, frutta, verdure e molto altro. Probabilmente uno dei suoi segreti per aver conquistato le nostre bocche è stato proprio per la molteplicità di varianti e aggiunta di ingredienti, giocando così con diversi sapori e colori, e rendendolo un piatto molto appetibile anche dal punto di vista fotografico.

Pokè di Cirkus Vicenza – foto Lucilla Dal Pozzo – Assaporami Agency

Nato come un piatto ‘povero’ ma completo, tipico dei pescatori hawaiani, questa ‘piccola ciotola’ dopo aver fatto la sua prima comparsa nella West Coast, non ci ha messo troppo tempo a raggiungere anche i paesi occidentali.
Nel 2017, ‘I love Pokè’ è stato il primo bar hawaiano ad aver aperto le sue porte in Italia. Gli imprenditori si sono ispirati alle ‘bowl colorate’ che a quel tempo già spopolavano nella costa californiana, rivisitando però la ricetta originale e dando privilegio ad ingredienti e salse artigianali, per richiamare i sapori della dieta mediterranea. Il successo del pokè nel giro di pochi mesi ha contagiato anche la capitale, portando all’apertura di un secondo locale a Roma e successivamente ad altre decine di spazi, sparsi in tutta la penisola.

Andiamo adesso ad analizzare un po’ di numeri.
Nel 2020 la pokè è stato l’ottavo cibo italiano più ordinato a domicilio, raggiungendo un fatturato di circa 86 milioni di euro: una crescita registrata pari al 133% rispetto all’anno precedente. Il mercato prevede che entro la fine del 2024 si possano addirittura raggiungere i 143 milioni di euro. A livello mondiale invece, nel 2020 il settore ha avuto un volume d’affari da 1.74 miliardi di dollari. Se si pensa alla sua recente natività pare quasi incredibile, no?

Il numero dei locali in Italia che sta introducendo questa pietanza nei loro menù è in continuo aumento. Non parliamo soltanto dei ristoranti fusion dedicati alla cucina orientale, ma anche di quegli spazi di ristoro come pub, bar o ristoranti che offrono un’ampia scelta culinaria. Una decisione molto gettonata dai ristoratori soprattutto negli ultimi mesi non solo per l’esigenza di stare al passo con i trend del momento, ma anche perchè questo piatto è una valida alternativa rispetto alle classiche proposte che i clienti sono abituati a trovare in listino.

Pokè in lingua hawaiana significa letteralmente ‘tagliato a pezzi’. Effettivamente, riso a parte, tutto viene tagliato a cubetti, rendendolo facilmente replicabile anche a casa.
I segreti per un fai-da-te di classe, sono davvero semplici. Solitamente può essere utilizzato qualsiasi tipo di riso, dando però privilegio a quelli a chicco corto o rotondo. Dopo aver cotto e scolato il riso, viene aggiunto l’aceto di riso e lasciato raffreddare completamente. L’elemento essenziale su cui porre attenzione riguarda il pesce e la sua scelta. La ricetta originale prevede che, dopo essere stato tagliato a cubetti, la sua marinatura avvenga con olio, semi di sesamo tostato, salsa di soia e cipollotto. Il consiglio degli esperti è quello di non lasciarlo marinare troppo a lungo, altrimenti si rischia di ‘cuocerlo’ insieme al condimento. Step successivo? L’aggiunta di ingredienti freschi e di stagione: frutta secca, frutta fresca, verdura e ortaggi. La preparazione della pokè si conclude con topping e salse a scelta: cipolle rosse, cavolo viola, edamame, wakame, semi di sesamo, noci, salsa al miele, salsa di soia e yuzu.

Insomma, ci siamo capiti. Se avete intenzione di prepararlo a casa, le regole base sono spazio alla creatività e all’originalità. Mai si sa che la foto della vostra pokè dopo averla postata su Instagram possa fare il giro del mondo, facendovi diventare un vero e proprio food blogger seriale di classe!

Pokè di ZEN Oriental Food Vicenza – foto Lucilla Dal Pozzo – Assaporami Agency
Tanto solare quanto lunatica, estroversa, testarda e ambiziosa: ciao, sono Valeria! Una valigia da trainare e uno zaino in spalla da portare. Una macchinetta fotografica al collo e un ricordo da imprimere. Una birra al tramonto e una passeggiata in spiaggia all'alba. Un bicchiere di spritz in compagnia e un ottimo calice di vino da sorseggiare. Una pizza napoletana con la bufala e una succulenta tagliata al sangue. Poi mettiamoci anche un tiramisù in fondo, e si vola. Ho detto tutto? Sentite anche voi il sapore della felicità?