Mode e trend alimentari: tutto fuorché onnivori

Food lovers avete fatto il cambio armadio? Vi siete informati sui nuovi trend invernali 2022/2023?  Ebbene sì, i trend e le mode di abbigliamento variano tanto quanto quelle alimentari. Quelle alimentari viaggiano un po’ più lentamente rispetto all’abbigliamento, però quello di cui possiamo essere certi è che tutto si evolve. Le mode viaggiano, si modificano, scompaiono e si ripresentano. Al contrario i trend viaggiano con la modalità x5. Sentiamo sempre più spesso nominare vegani, vegetariani, pescitariani, reducetariani, plant-based ecc.… ma cosa hanno in comune queste mode e cosa significano?

Per scoprire la risposta, vi consigliamo di non perdervi questo articolo! D’altronde chi non vuole essere al passo sulle mode?

Mode o trend? Quale direzione sta prendendo la nostra alimentazione?

Prima di svelarvi le mode e i trend alimentari vogliamo ricordarvi che moda e tendenza sono due concetti diversi. La tendenza o trend si riferisce a ciò che è popolare in un preciso momento, viceversa la moda viene definita come un complesso di consuetudini, comportamenti e aspetti che si consolidano in un gruppo sociale come attuali e adatti al gusto del momento.

Ciò che è importante in entrambi i concetti è il periodo storico e l’area geografica-culturale che vanno a incidere nei fenomeni del momento. Secondo le statistiche, le mode e i trend alimentari più in voga sono il veganismo, il vegetarianismo, il climatarianismo, il reducetarianesimo e il plant-based. Come potete intuire attualmente gran parte delle mode e trend alimentari ha come protagonista l’ambiente e la sostenibilità.

Peraltro l’uomo non è considerato né erbivoro, né carnivoro per natura, ma onnivoro per capacità e esigenza (pensate ai tempi dei primitivi). Di fatto, però, ogni uomo ha la possibilità di scegliere a quale regime alimentare appartenere, quindi è stata questa possibilità a renderlo adattabile a tutti gli ambienti.

Ad esempio, i consumatori italiani mettono una particolare attenzione per il territorio, la sostenibilità e la qualità! Tuttavia se volete approfondire questi aspetti legati al nuovo tipo di consumatore del 2000 vi consigliamo di dare uno sguardo a un altro nostro articolo.

Vegani, vegetariani, pescitariani, reducetariani, plant-based… ma che cosa hanno in comune?

In seguito alla pandemia del Covid-19, il climate change e la situazione socio-economica, i consumatori onnivori scelgono di adottare un’impronta e di conseguenza una soluzione più green per la propria alimentazione. Questa impronta più “green” viene accompagnata da maggiore sensibilità, ricerca e attenzione a cosa si consuma, soprattutto se si tratta di proteine non vegetali.

mode alimentari

Quindi anche per chi non segue una particolare dieta alimentare, cresce la consapevolezza e il desiderio di sperimentare più cibi made in Italy, biologici, salutistici, ma anche vegetali. Eh sì, pare proprio che gli italiani, soprattutto i Millennials e i Centennials, siano disposti a modificare una parte della loro alimentazione, omettendo in parte il consumo di carne. Infatti, prende il nome di “reducetarianesimo” la moda alimentare che abbraccia coloro che non vogliono abbandonare al 100% il consumo di carne e gli alimenti di origine animale, ma si impegnano a diminuirne il consumo e a scegliere prodotti più sostenibili.

Potremmo dire che “mangiare meno carne, ma migliore” sia il motto di questa moda legata alla salvaguardia dell’ambiente, in quanto l’obbiettivo è quello di non consumare carne proveniente da allevamenti intensivi.

Simili, ma con qualche differenza, sono i climatariani (in passato “ecotariani”), ovvero una via di mezzo tra i vegetariani e i pescitariani, poiché non consumano carne rossa con qualche eccezione al pollo e pesce, ma soltanto di allevamento e pesca sostenibile. I pescitariani invece si astengono completamente al consumo di carne a eccezione però di quelli derivati dal pesce. Possiamo considerarli come un modello più esteso del vegetarianismo, anche se i vegetariani non mangiano né carne né pesce.

Infine vi parliamo dei plant-based, una moda spesso confusa con il veganismo, ma che di fatto presenta delle differenze etiche e alimentari. La differenza dal punto di vista alimentare è che i vegani non consumano nessun alimento o derivato di origine animale, mentre chi segue una dieta plant-based (“a base vegetale”) può continuare a consumare determinati prodotti di origine animale. Sul piano etico, invece, la differenza riguarda il fatto che scegliere di essere plant-based si limita soltanto all’alimentazione.

“Essere vegani” infatti non include soltanto l’alimentazione, tuttavia anche l’abbigliamento, il tempo libero e altri aspetti della vita di una persona. Essere vegani, quindi, ma soprattutto “sentirsi vegani”, è uno stile di vita a tutti gli effetti in cui l’alimentazione è solo uno degli aspetti.

Tip: Lo sapevi che il veganismo è stato fondato da Donald Watson nel lontano 1944 e viene visto come una razionale conseguenza del vegetarianismo?

Purtroppo siamo giunti al termine di questo articolo, tuttavia la lista delle mode alimentari sarebbe molto più lunga e complessa, per questo abbiamo scelto di raccontarvi i più diffusi. In generale, le mode ci stanno indicando un’alimentazione del futuro sempre più green e improntata alla salvaguardia dell’ambiente.

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Segno ariete: Testarda e indipendente. Sono una sociologa amante del food in continua evoluzione tra corsi online, università e tanto altro. Mi divido tra il mondo del cibo, degli eventi e della sociologia. Amo la creatività in tutte le sue forme. La monotonia mi stanca. Mi chiamano "brownie" fin da piccola. Realizzo creazioni dolci e salate con eleganza e semplicità. Tutto ciò che viene dalla mia cucina è cresciuto nel mio cuore. I miei valori: tradizione e innovazione uniti dall'eleganza e semplicità. Definirmi pasticciera è troppo, preferisco dire che ho un dono e una passione. Le mie mani non realizzano torte, ma creazioni, frutto della mia ispirazione e creatività. I miei occhi indossano le lenti da sociologa per guardare il mondo circostante.