#Foodporn, chissà quante volte ciascuno di noi ha letto o postato un cibo esageratamente “too much” e afrodisiaco. Oppure, mentre gli veniva servito un piatto, pensava: “questo sì che è food porn!”, e senza soffermarsi troppo aveva già catturato una foto pronta per essere pubblicata in qualche social network. Chissà quale tipo di meccanismo si genera all’interno della nostra mente per reputare quel cibo un vero food porn. Quello che sappiamo però è che il termine food porn ha una sua storia e significato che negli anni si sono sviluppati.
Bene ristoratori e food lovers, questo articolo risolverà molti dubbi che erano nati in voi quando vedevate clienti o compagni di buona tavola scattare e postare foto!
Quando nasce e cosa significa food porn?
Anche se sembra difficile crederlo e si pensa che il food porn sia frutto di quest’epoca contemporanea, in realtà secondo alcuni, la nascita risale al passato, precisamente al 1984. Fu l’autrice e giornalista Rosalin Coward che nella sua opera “Female Desire: how they are sought, bought and packaged” usò per la primissima volta i termini “food porn” e “pornografia alimentare”.
Rosalin definì il food porn come “quel cibo cucinato e presentato in modo esteticamente impeccabile “, poiché secondo lei la presentazione e l’estetica del piatto assumono maggiore importanza rispetto a chi l’ha realizzato. Nella sua opera il cibo non viene più visto come dono, ovvero preparare un piatto con sentimento e condividerlo con altri commensali, non è più rilevante. Quello che diventa importante è l’estetica del piatto. Assaporare con gli occhi una pietanza ben impiattata e curata nei minimi dettagli genera nelle persone desiderio e piacere. Si potrebbe pensare che la pornografia sessuale e quella alimentare non abbiano nulla in comune, tuttavia non è così.
Nella pornografia alimentare, come in quella sessuale, la finalità è l’edonismo, ovvero procurare uno stato di piacere mentale nel soggetto che guarda, in cui un pasto suscita sensazioni di piacere allo stesso modo in cui la pornografia genera percezioni di piacere sessuale.
Secondo altri invece, il merito del concetto di food porn è del semiologo Roland Barthes, che negli anni Cinquanta lo definisce “ciò che offre fantasie a coloro che non possono permettersi di cucinare certi pasti”. Ancora una volta, intorno al concetto di food porn ruota l’edonismo con un pizzico di fantasia e desiderio verso “ciò che è irraggiungibile”.
La pornografia alimentare nella food tv
Il fenomeno del food porn esplode nei social network soltanto negli anni Duemila, tuttavia nelle televisioni era già arrivato negli anni Novanta, quando programmi tv e spot pubblicitari iniziano a basarsi sulla spettacolarizzazione del cibo.
Le riprese dei cameramen si focalizzavano sulle scene degli alimenti, cercando di cogliere lineamenti, angolature e dettagli, con un approccio edonistico all’alimento. Ecco qui che inizia a svilupparsi una precisa estetica visiva gastro-pornografica, in gergo la “food tv”. Si tratta di una food tv che ha istruito e ammaliato lo sguardo dei telespettatori a determinati format di programmi di cucina, ma al tempo stesso a precisi stili e montaggi di scene. I cibi venivano ripresi con lo scopo di annullare la distanza tra l’oggetto (cibo) e il telespettatore, producendo così uno “sguardo pornografico” da parte di chi guarda. Il food porn quindi è fondato sulla sensualità del: mangiare, gustare, assaggiare e provare. Pertanto, è il frame, ovvero la cornice, in cui sono inseriti gli alimenti a far diventare pornografico sia lo sguardo sia le stesse immagini.
Perché il food porn diventa sinonimo di junk food?
Il fenomeno del food porn si diffonde in una società dei consumi in cui gran parte delle persone è a dieta. Quindi la pornografia alimentare, come quella sessuale, è un modo per elevare un desiderio represso da un certo tipo di morale, ossia quella delle norme dietetiche.
Per questo motivo le persone vivono in una società in cui desiderano e consumano cibo, ma contemporaneamente vogliono privarsene a causa della rigida morale delle diete. Alcuni contrappongono il concetto di food porn a quello di sana alimentazione (right stuff), in quanto sostengono che le caratteristiche, o meglio la sensualità, del junk food (cibo spazzatura) rispecchiano a pieno quelle del food porn. In effetti, se pensiamo al junk food, quasi tutti immaginano un cheeseburger strabordante di formaggio e salse, tanto da pensare “questo sì che è food porn”. Al contrario, se pensiamo al right stuff, ci viene difficile reputare un’insalata o un poké food porn, poiché non sono cibi sensuali ed edonistici a tal punto da creare delle fantasie nel chi li guarda.
Cari Food Lover, questo articolo purtroppo termina qui, ma stay stuned perché potrebbe uscire il seguito… Per ultimo vi inseriamo qualche piccola statistica dell’hashtag food porn:
In Instagram #foodporn presenta 292 mln post, mentre in Facebook 5,2 mln. Come potete vedere i social network sono i protagonisti dell’ethos della condivisione di immagini e video sul cibo, ma soprattutto sono i protagonisti di numeri incredibili per quanto riguarda #foodporn.
Per una guida a degli scatti food porn ti consigliamo di non perderti il nostro post su Instagram!
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